VOLUME 31 - NUMBER 6-7 - 2010

La linfectomia nel carcinoma differenziato della tiroide


  • Varaldo E., Ansaldo G.L., Puglisi M., Pennati S., Torre G.C.
  • Relazioni, 273-276
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  • Versione Italiana: Riassunto: La linfectomia nel carcinoma differenziato della tiroide. E. Varaldo, G.L. Ansaldo, M. Puglisi, S. Pennati, G.C. Torre Il carcinoma differenziato della tiroide rappresenta il 90% di tutti i tumori della tiroide e si manifesta come carcinoma papillare nel 90% dei casi. È stato dimostrato come questo sia caratterizzato da un’eccellente prognosi a lungo termine, anche se, in casistiche a follow-up lunghi, sono stati descritti tassi di recidiva di malattia fino al 35%. Nonostante in passato non sia stato attribuito un significato prognostico alle metastasi linfonodali, nell’ultimo decennio è stato dimostrato come queste possano influire sulla percentuale di recidive locoregionali di carcinoma differenziato della tiroide. Questo rinnovato interesse nei confronti della malattia metastatica linfonodale ha indotto un passaggio progressivo a trattamenti chirurgici più “aggressivi”, nell’intento di perseguire una ridotta incidenza di recidive locoregionali. Analizzando le linee guida più recenti formulate a livello internazionale, si può evidenziare come si sia progressivamente consolidato il ruolo della linfectomia profilattica del comparto centrale nel trattamento chirurgico dei pazienti affetti da carcinoma differenziato della tiroide. L’obiettivo di tale trattamento, infatti, non è più solo quello di ridurre la mortalità dei pazienti, ma quello di ottenerne una adeguata stadiazione, facilitarne il trattamento radiometabolico, ottenere livelli indosabili di tireoglobulina, evitare la necessità di reiterventi per recidiva, renderne più semplice il follow-up. Tutti questi obiettivi possono essere raggiunti con un accurato intervento chirurgico. La tiroidectomia totale associata a linfectomia profilattica del comparto centrale sembra poter perseguire questi obiettivi, anche se, in assenza di dati provenienti da studi randomizzati, il suo ruolo rimane ancora controverso.

    English version: Summary: Lymphadenectomy in differentiated thyroid carcinoma. E. Varaldo, G.L. Ansaldo, M. Puglisi, S. Pennati, G.C. Torre Differentiated thyroid carcinoma accounts for 90% of all thyroid cancers and occurs as papillary carcinoma in 90% of cases. It was shown as this is characterized by an excellent long-term prognosis, although in follow-up long series, were described recurrence rates up to 35%. Although in the past has not been attributed prognostic significance to the lymph nodes, in the last decade has shown how these can affect the rate of locoregional recurrence of differentiated thyroid carcinoma. This renewed interest in lymph node metastatic disease has prompted a shift in surgical treatments more aggressive, with a view to achieving a low incidence of locoregional recurrence. Analyzing the more recent guidelines formulated at the international level, we can highlight how we gradually consolidated the role of prophylactic central compartment lymphadenectomy in the surgical treatment of patients with differentiated thyroid carcinoma. The aim of this treatment, in fact, is not only to reduce the mortality of patients, but to obtain an adequate staging, facilitate radiotherapy treatment, obtain undetectable thyroglobulin levels, avoiding the need for repeated reiterventi, made more simple follow-up. All these objectives can be achieved by careful surgery. Total thyroidectomy associated with prophylactic lymphadenectomy of the central compartment was found to achieve these objectives, although in the absence of data from randomized trials, its role remains controversial.

  • KEY WORDS: Carcinoma differenziato tiroide - Tiroidectomia - Linfectomia. Differentiated thyroid carcinoma - Thyroidectomy - Lymphadenectomy.