VOLUME 31 - NUMBER 10 - 2010

Lesioni polipoidi della colecisti. Presentazione di tre casi clinici di “difficile” diagnosi e revisione della letteratura


  • Spaziani E., Petrozza V., Di Filippo A., Picchio M., Ceci F., Miraglia A., Moretti V., Briganti M., Greco E., Pattaro G., De Angelis F., Salvadori C., Stagnitti F.
  • Casistica clinica, 439-442
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  • Versione Italiana: Introduzione. Le lesioni polipoidi della colecisti si riscontrano con una frequenza che varia dall’1.3% al 6.9%. La diagnosi differenziale preoperatoria tra lesioni benigne, maligne e potenzialmente maligne è difficile e per tale motivo il trattamento è ancora controverso.

    Pazienti e metodi. Gli Autori riportano tre casi giunti alla loro osservazione. Nel caso n.1 si trattava di adenomiomatosi diffusa della colecisti; l’ecotomografia e la TC sono state di scarso ausilio nel definire preoperatoriamente la natura e l’entità dell’ispessimento parietale. Nel caso n. 2 si trattava di adenomiomatosi localizzata del fondo della colecisti e l’indagine ecotomografica non è stata in grado di definire preoperatoriamente natura, sede e dimensioni della lesione. Nel caso n. 3 l’ecotomografia mostrava la presenza di lesioni polipoidi e concrezioni litiasiche non riscontrate alla colecistectomia.

    Discussione. L’ecotomografia è la metodica diagnostica di più largo impiego nella valutazione delle lesioni polipoidi della colecisti con un’accuratezza del 66%. La TC, che ha un’accuratezza del 75%, va eseguita in presenza di fattori di rischio per degenerazione maligna. In caso di persistenza del dubbio diagnostico trova indicazione la RM che ha una accuratezza del 93%. La PET rappresenta un ulteriore aiuto in casi selezionati.

    Conclusioni. La diagnosi preoperatoria di natura delle lesioni polipoidi della colecisti è “difficile” e questo spiega un trattamento non ancora standardizzato. La sequenza adenoma-carcinoma ampiamente riportata in letteratura può giustificare, oltre all’indagine ecotomografica, il ricorso a TC, RM, PET e al trattamento chirurgico.

    English version: Introduction. Gallbladder polypoid lesions occur in 1.3%-6.9% of cases. The preoperative diagnosis between benign, malignant and potentially malignant lesions is difficult. Therefore it is not possible any.

    Patients and methods. The Authors describe three cases. The case 1 was a gallbladder diffuse adenomyomatosis; the ultrasound and the CT were of little help in defining preoperatively the nature and the gravity of the thickening. Case 2 was an adenomyomatosis of the fundus: the ultrasound examinations were not able to establish preoperatively lesion’s nature, site and dimensions. In the case 3, ultrasounds showed polypoid lesions and calculi concrections not found in colecistectomy.

    Discussion. The ultrasound is the most widely used diagnostic tool in the evaluation of gallbladder polypoid lesions; its accuracy is only 66%. CT, which has an accuracy level of 75%, must be carried out there is any possibility of malignant degeneration of the polyp. If doubts persist, a MR, 93% accuracy, is indicated. In selected cases, PET can be of further help.

    Conclusions. The preoperative diagnosis of the nature of gallbladder polypoid lesions is “difficult” and this justifies the lack of consensus on treatment. However, the adenoma-carcinoma sequence, widely discussed in literature, can justifies to the use of CT, MR, PET and surgical treatment after an ultrasound examination.

  • KEY WORDS: Colecisti - Adenomyomatosis - Ultrasound - Colecistectomy. Gallbladder - Adenomiomatosi - Ecotomografia - Colecistectomia.