VOLUME 29 - NUMBER 6-7 - 2008

Prejudices and realities in the use of ‘unsuitable’ saphenous vein graft for infrapopliteal revascularization


  • Siani A., Accrocca F., Antonelli R., Giordano G.A., Gabrielli R., Siani L.M., Baldassarre E., Mounyergi F., Marcucci G.
  • Articolo Originale, 261-264
  • Full text PDF

  • Versione Italiana: Introduzione. Gli Autori riportano la propria esperienza nell’utilizzo della vena grande safena sia di piccolo (<2.5 mm) che di grande (>5 mm) calibro nelle rivascolarizzazioni infrapoplitee eseguite per patologia ostruttiva degli arti inferiori.

    Paziente e metodi. Da gennaio 2003 a maggio 2007 sono stati eseguiti 73 bypass infragenicolari in vena safena autologa per patologia ostruttiva degli arti inferiori. In 8 casi sono state utilizzate vene safene di piccolo diametro ( 2.2-2.5 mm), in 4 casi con grosso diametro ( 5.7-6.4 mm) o con franca dilatazione varicosa segmentale. In 64 casi i bypass sono stati eseguiti con tecnica reversed, mentre in 9 casi mediante tecnica in situ.

    Risultati. La mortalità a 30 giorni è stata del 3.6% (3/82), la pervietà primaria cumulativa è stata del 95.1% (78/82) con una percentuale di salvataggio d’ arto del 96.3% (79/82). In tutti i pazienti in cui è stata impiegata una safena di piccolo o grande diametro è stato eseguito un attento e stretto follow up che non ha evidenziato complicanze a distanza in nessun caso. Il diametro medio postarterializzazione a 1 settimana è aumentato di 2.6-3.4 mm per le vene di piccolo calibro e di 6.4-7.2 mm per le vene di grosso calibro. In entrambe i casi non si sono evidenziate complicanze a distanza.

    Conclusioni. Il rischio di stenosi, trombosi o degenerazione aneurismatica del graft non sembrerebbe maggiore rispetto alle vene grandi safene di calibro normale. Casistiche più ampie ed un follow up più lungo potranno fornire informazioni più esaustive sul comportamento a distanza delle safene di diametro inferiore o superiore alla media utilizzate nella rivascolarizzazione per patologia ostruttiva degli arti inferiori.

    English version: Background. Aim of this paper is to evaluate the safety and the patency rate of the infrapopliteal bypass grafts performed with the great saphenous vein (GSV) with small (<2.5 mm) or large calibre (>5 mm).

    Patients and methods. Between January 2003 and May 2007, 73 infragenicular bypass with autologus saphenous vein were performed in patients affected by atherosclerotic femoropopliteal disease. In 8 cases a bypass grafts with small saphenous vein (diameter 2.2-2.5 mm) were performed, in 4 cases a bypass with segmental varicose saphenous vein (diameter 5.7-6.4 mm ) were carried out. In 64 cases the bypass was carried out with the reversed technique, in 9 cases with the in situ technique.

    Results. Thirty day mortality was 3/82 (3.6%) and 30 day cumulative patency rate was 95.1% (78/82) with limb salvage of 96.3% (79/82). All the patients with small diameter vein showed a normal patency at the follow-up and at the duplex scan examination no complications occurred. The mean calibre of the arterialized vein increased to 2.6-3,4 mm at 1 week with maintenance during the follow-up. Patients with varicose vein implanted present a mean dilatation of 6.4-7.2 mm at 1 week and no dilatative complication were detected at the follow-up.

    Conclusion. The risk of stenosis, graft thrombosis or aneurismal degeneration doesn’t seem to be higher respect normal GSV either for small or for large veins. Large series and longer follow up are mandatory for an extensive clinical application.

  • KEY WORDS: Limb ischemia - Varicose veins - Surgery. Ischemia acuta arti inferiori - Vene varicose - Chirurgia.