VOLUME 29 - NUMBER 3 - 2008

Un caso di sindrome di Mirizzi


  • Paoloni A., Bucchianeri A., Mazzocconi G.
  • Casistica clinica, 093-097
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  • Versione Italiana: La sindrome di Mirizzi è una rara condizione di ittero ostruttivo secondario ad una compressione del dotto epatico comune causata da un calcolo impattato nell'infundibulo della colecisti. La diagnosi differenziale riguarda principalmente il carcinoma della colecisti, la colangite sclerosante e le metastasi linfonodali. La sindrome è classificata in due tipi principali: tipo I, forma acuta senza fistola, e tipo II, forma cronica con fistola. La diagnosi preoperatoria è difficile perché i segni clinici, i dati di laboratorio e i reperti strumentali non sono patognomonici; generalmente la diagnosi è intraoperatoria come nel nostro caso. Si trattava di un uomo di 76 anni con colelitiasi sintomatica di vecchia data, diabete ed epatite C, ricoverato per ittero e dolore ai quadranti alti dell’addome. Nonostante gli esami diagnostici strumentali esperiti, non è stato possibile formulare una diagnosi di certezza. L'approccio chirurgico laparotomico ha consentito una diretta e sicura gestione delle strutture del peduncolo epatico, tutte intensamente coinvolte nel processo infiammatorio. È stata eseguita una colecistectomia anterograda lasciando in sede piccole aree di parete colicistica demucosata per i rischi di una escissione radicale. Il paziente è stato dimesso in settima giornata postoperatoria dopo il buon esito del controllo colangiografico. In conclusione, noi raccomandiamo di tenere in considerazione la sindrome di Mirizzi, benché rara, come possibile complicanza della colelitiasi e di trattare questa sindrome con estrema cautela. In accordo con la letteratura, sconsigliamo in particolare l’approccio chirurgico laparoscopico che spesso non consente un trattamento definitivo e presenta per il paziente rischi operatori maggiori.

    English version: The Mirizzi syndrome is an uncommon condition of obstructive jaundice secondary to a common hepatic duct obstruction caused by a gallstone impacted in the gallbladder’s infundibulum. The differential diagnosis includes mainly gallbladder carcinoma, sclerosing colangitis and metastatic nodes . The syndrome is classified in two principal types: type I is an acute form without fistula and type II a chronic form with fistula. The preoperative diagnosis is difficult because the clinical signs, the laboratory data and the instrumental findings are not pathognomonic. Generally the diagnosis is intraoperative as in our case. A 76 year-old man with long-time cholelitiasis history, diabetes and hepatitis C was admitted in our service for jaundice and high abdominal quadrants pain. He underwent all preoperative exams without a definitive diagnosis. The operation, by “open” approach, lead to the direct and safe management of the structures of the region involved in the inflammatory process. We performed an incomplete colecistectomy; the patient were discharged in seventh postoperative day after a colangiographic control. In conclusion, we recommend to take in consideration the Mirizzi syndrom, even if rare, as a cholelitiasis complication and to approach this syndrome with extreme caution. Particularly, in accord with the literature, we dissuade from the laparoscopic approach, which doesn't often allow a definitive treatment and submit the patient to greater risk.

  • KEY WORDS: Sindrome di Mirizzi - Stenosi benigne della via biliare - Colecistectomia laparoscopica. Mirizzi syndrome - Benign biliary strictures - Laparoscopic colecistectomy.